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LA VILLEGGIATURA A CRAVEGNA

Voglio parlare in prima persona di questo argomento, perché forse sono uno tra quei pochi Cravegnesi ancora residenti che ha vissuto il passaggio di Cravegna da una villeggiatura forte di 25/30 anni fa che contava di tre alberghi (Alpino – Bellavista – Cistellina) , 2 bar (la cooperativa e il baretto + i bar dei tre alberghi) 2 negozi di alimentari,la panetteria, il calzolaio, ad una villeggiatura odierna formata unicamente dai proprietari delle seconde case,che definirli eroici è forse riduttivo, visto che si devono accontentare di due bar stagionali e del sempre presente (qualcuno ha proposto di dare una medaglia alla Milena, effettivamente c’è da pensarci) negozio di alimentari.

Parlare di villeggiatura a Cravegna in questi anni è davvero difficile, sinceramente è quasi vergognoso parlarne, visto la situazione di cui sopra.

Questa introduzione, per coloro che non hanno mai visto Cravegna e che la stanno scoprendo ora attraverso il sito, può stupire, ma purtroppo la realtà odierna è questa ed è tutt’altro che felice.

Tutto questo è oggetto di discussione molto frequente fra tutti coloro che , residenti e villeggianti, amano Cravegna e sono legati a ricordi passati molto belli, e trovare la causa di questo degrado e tutt’altro che facile.

Voglio provare ad esprimere il mio personale parere del perché di questo.

Di una cosa io sono certo, non è certo Cravegna che è diventata più brutta anzi tutt’altro, ma un insieme di cose che hanno portato a questa situazione. Prima fra tutti, a mio modesto parere,la mancanza delle persone giuste al posto giusto e al momento giusto, e mi spiego con un esempio che porto sempre nelle mie discussioni su questo argomento, Viceno per coloro che lo conoscono è un frazione molto più piccola di Cravegna, eppure conta di due alberghi (Edelweiss a Viceno e Pizzo del Frate a Foppiano) molto conosciuti e frequentati e che lavorano tutto l’anno, soprattutto quello di Viceno, i gestori che sono anche i proprietari credono e amano questi luoghi e hanno investito in queste strutture rendendole sempre più adeguate alle esigenze del cliente di questi tempi e credo stiano ottenendo delle ottime soddisfazioni (provate a prenotare una camera il mese di agosto e capirete).

Ecco, credo che il problema principale sia questo, oltre naturalmente ad altri, come i costi troppo elevati per poter avviare una attività in questi luoghi di montagna, perché per quanto se ne dica, tutti parlano di incentivare la permanenza in questi luoghi di montagna, dando agevolazioni a coloro che vi risiedono e altre belle parole ma che purtroppo però la maggior parte rimangono parole.

Comunque nonostante tutto questo, la mia convinzione, secondo qualcuno sarà forse più illusione, è che Cravegna ha ormai toccato il fondo, quindi può solo risalire, e qualche barlume di risalita mi sembra già di intravederlo, al momento sono solo sussurri, ma qualcosa si sta lentamente muovendo.

C’è una frase che continuo a ripetere" ma se la gente si muove da Domodossola per andare a mangiare la pizza a Crodo?, volete che non si muova anche per venirla a mangiare a Cravegna?"

Se colui che fa la pizza è bravo come quello di Crodo sicuramente vengono anche a Cravegna.

Questo della pizza è un semplice esempio che vale anche per tutte le altre attività.

Ecco perché continuo a ripetere "le persone giuste al posto giusto nel momento giusto"

Ritengo che questo sia un problema che chi ama Cravegna ci abbia riflettuto parecchio invito quindi tutti questi ad esprimerlo sulle pagine del diario, chissà mai che non ci scappi qualche buona soluzione.

Ciao a tutti e chiedo scusa a coloro che con questo scritto ho involontariamente offeso.

Ottorino


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