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CRAVEGNA E LA FEDE

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CRAVEGNA E LA FEDE

ORATORI DI CRAVEGNA
(Tullio Bertamini)

Oratorio di Santa Croce

Il piccolo oratorio che sorge nella frazione Villa di Cravegna (anticamente Villa inferiore) è legato, secondo la tradizione, alla famiglia Nocetti che diede i natali al Sommo Pontefice Innocenzo IX. E, questa volta, la tradizione è esatta. Fu Antonio Nocetti, detto anche Facchinetti per l’arte che esercitava nella città di Bologna dove era emigrato, a costruire e dotare questo oratorio dedicato alla Santa Croce nel 1539. Nell’atto di dotazione, fatto il 21 maggio 1539, rogato dal notaio Lorenzo de Campieno (quello stesso che è nominato nel cartiglio sotto gli affreschi di Battista da Legnano) tutto questo appare chiaro ed inequivocabile. Il signor Antonio Nocetti assegna alla cappella ed alla cappellania perpetua alcuni beni immobili e frutti di capitali affinchè, a rimedio della sua anima, un sacerdote celebri nell’oratorio di S.Croce una messa ogni settimana, il mercoledì o il venerdì, e nelle due feste della S.Croce di ogni anno. Riserva a sé ed ai suoi discendenti il giuspatronato di questa cappellania laicale, deputando immediatamente come primo cappellano il sacerdote don Bartolomeo della Pioda di Cravegna. Dovendosi però assentare da Cravegna per tornare ai suoi affari in Bologna il signor Antonio Nocetti, con un secondo atto fatto nel medesimo giorno e rogato dal medesimo notaio, stabilisce che nell’esercizio del giuspatronato sia procuratore il suo prossimo parente Francesco fu Giacomo Pierdagnesa e con lui i suoi legittimi successori (1). E con quest’ultimo atto che i Pierdagnesa ebbero di fatto il giuspatronato sulla cappella od oratorio di S. Croce e lo esercitarono per alcuni secoli, sebbene sia stato posto in discussione in una astiosa causa sorta nei 1723 (2).

Oratorio di Santa Croce: recentemente restaurato
Oratorio di Santa Croce: recentemente restaurato

Per alcuni anni gli obblighi della cappellania furono rispettati, anche perché era viva la memoria del papa Innocenzo IX ed esisteva qualche contatto con i suoi stretti parenti, definitivamente trasferitisi a Bologna. Ma con il passare degli anni, affievolitasi la memoria del fondatore, mancò talvolta da parte dei patroni e dei cappellano la necessaria cura nella manutenzione dell’oratorio. Il Bascapè negli atti di visita pastorale del 1596 si lamenta dell’incuria in cui l’oratorio è lasciato e lo sospende fino a che non sia riparato (3).

Oratorio di Santa Croce: Sant'Antonio abate ed Antonio Nocetti, padre del Papa Innocenzo IX e fondatore dell'oratorio
Oratorio di Santa Croce: Sant'Antonio abate ed Antonio Nocetti, padre del Papa Innocenzo IX e fondatore dell'oratorio

Il successore vescovo cardinale Taverna nella visita pastorale del 1616 sollecita la ripresa delle celebrazioni infrasettimanali, previo restauro: «L’oratorio di Santa Croce fabbricato dall’honorata memoria di Antonio Facchinetti padre del Sommo Pontefice Innocenzo IX merita di essere ristorato in modo che si possi cellebrare una messa la settimana per ordinazione fatta da lui l’anno 1539 d’un reddito di lire 21 l’anno per l’elemosina del sacerdote celebrante, e perciò si esorta questo popolo ed il curato fra gli altri che pròfessa congiuntione di sangue con quella casa del Pontefice a pigliar cura ed a provvederci di quanto conviene» (4). La raccomandazione del cardinal Taverna fu recepita dal parroco e dal popolo di Cravegna e si rinnovarono le celebrazioni nell’oratorio di S. Croce.

Recentemente (1977) per encomiabile interessamento della comunità di Cravegna l’oratorio di S. Croce fu radicalmente restaurato e ridotto a forma tale da consentire la ripresa delle funzioni. Intonacato dentro e fuori, provvisto di una soffittatura in legno, vede anche rinnovato l’altare con il recupero, mediante strappo, delle antiche pitture. Merita a tal proposito ricordare che questo oratorio ha un bel quadro ad olio su tela che rappresenta Cristo crocefisso fra la Madonna, S. Giovanni evangelista e la Maddalena ai piedi, di cui non si conosce l’autore e di fattura ottocentesca (forse di un discepolo di Lorenzo Peretti). Delle antiche pitture occorre ricordare come anch’esse ripetano la devozione del fondatore Antonio Nocetti. Vi troviamo infatti da un lato S. Francesco, S. Petronio riconoscibile perchè regge in mano un modello della città di Bologna e dall’altro S. Antonio abate ed un divoto offerente con una scritta in gran parte illeggibile; ma è sufficiente la parola “Antonio” per riconoscervi il padre di Innocenzo IX emigrato a Bologna e fondatore della cappellania. L’affresco fu staccato e restaurato da Renzo Ponzetti nel 1977.

Oratorio di Santa Croce: il quadro del Crocefisso sopra l'altare
Oratorio di Santa Croce: il quadro del Crocefisso sopra l'altare

Questo oratorio ha sulla facciata oltre la porta e le due finestre devozionali anche una finestra rotonda strombata ed un’altra dalla parte absidale a forma di croce che ci parla dell’antichità della prima costruzione, ed un campaniletto sullo spigolo della facciata con campanella.

 Note:

  1. Archivio notarile di Pallanza: Atti del notaio Lorenzo Campieno.

  2. Archivio diocesiano di Novara; Teche: Cravegna, dove c'e un fascicolo relativo a questa lite.

  3. Archivio diocesano di Novara; Atti di visita pastorale del 7 ottobre 1596.

  4. Ibidem: Atti di Visita del 1616.

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